Brahmacharya: la via della moderazione sessuale tra spiritualità, celebrità e scienza
Negli ultimi giorni, le dichiarazioni di Raz Degan sulla scelta di vivere in Brahmacharya hanno acceso i riflettori su un antico concetto spirituale ancora poco conosciuto in Occidente. Ma cos’è davvero il Brahmacharya? Da dove viene e perché sempre più persone, anche famose, scelgono di praticarlo?
Cos’è il Brahmacharya?
Il termine sanscrito Brahmacharya significa letteralmente “camminare con il Brahman”, ovvero seguire un percorso verso l’Assoluto, l’unità divina. Nella pratica, si riferisce a uno stile di vita basato sulla moderazione, in particolare quella sessuale, per preservare l’energia vitale e favorire l’evoluzione spirituale.
Non è solo castità: è una disciplina che invita al controllo dei sensi, all’auto-osservazione e a una maggiore consapevolezza delle proprie energie.
Le radici filosofiche del Brahmacharya
Il Brahmacharya è uno dei quattro Yama (astensioni etiche) dello Yoga secondo Patanjali, ed è presente anche nella filosofia vedica e nella tradizione monastica dell’Induismo, del Buddhismo e del Giainismo. È stato praticato per millenni da saggi e yogi per favorire il raccoglimento interiore, la meditazione profonda e il risveglio spirituale.
Perché si pratica il Brahmacharya?
I benefici dichiarati da chi lo pratica sono molteplici:
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Maggiore chiarezza mentale
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Incremento dell’energia fisica e psichica
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Migliore concentrazione
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Controllo delle emozioni
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Elevazione spirituale
Per molti, trattenere l’energia sessuale è un modo per canalizzarla verso obiettivi superiori, non per reprimerla ma per trasformarla.
Raz Degan e il Brahmacharya: dichiarazioni che fanno discutere
L’attore e documentarista Raz Degan, noto per la sua vita avventurosa e fuori dagli schemi, ha recentemente dichiarato di vivere da tempo in uno stato di astinenza sessuale consapevole, ispirato al Brahmacharya. In un’intervista ha detto:
“Ho capito che l’energia sessuale è sacra e potente, e che canalizzandola si può toccare una dimensione più profonda dell’essere.”
Le sue parole hanno suscitato curiosità, ma anche perplessità. Molti si chiedono se sia solo una moda o una reale scelta di consapevolezza.
Altri personaggi famosi che praticano Brahmacharya (o forme simili)
Sting
Il cantante Sting ha spesso parlato del suo interesse per lo yoga tantrico, che include il controllo dell’energia sessuale. Sebbene non usi il termine Brahmacharya, il principio è simile: sessualità consapevole, non compulsiva.
Nikola Tesla
Il celebre inventore scelse la castità per dedicarsi totalmente alla scienza, affermando che l’energia sessuale era troppo potente per essere sprecata.
Steve Jobs
Seguace del pensiero zen e delle filosofie orientali, Jobs è noto per aver sperimentato periodi di astinenza sessuale volontaria, per coltivare la concentrazione e la visione creativa.
Il fine della pratica: evolvere l’essere umano
Il Brahmacharya non è un fine, ma un mezzo per accedere a uno stato superiore di coscienza. Nell’antica saggezza orientale, si ritiene che l’energia sessuale, se conservata, nutra i centri sottili, risvegli l’intuizione e conduca all’illuminazione.
Trattenere i liquidi: fa bene o fa male?
Una delle domande più discusse è: trattenere i liquidi seminali fa bene o no? Nella spiritualità si dice che ogni eiaculazione comporti una perdita di energia vitale (Ojas), mentre la scienza moderna è più cauta.
Cosa dice la scienza?
La medicina occidentale non supporta l’idea che l’astinenza porti automaticamente benefici. Alcuni studi evidenziano che:
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L’eiaculazione regolare può favorire la salute prostatica
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L’astinenza prolungata può aumentare l’aggressività o lo stress in alcuni individui
Tuttavia, non esiste un consenso unico: i risultati variano da persona a persona.
Scienza dello Spirito vs Scienza Razionale
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La scienza spirituale considera l’energia sessuale come forza creativa primordiale, che può essere trasmutata in forza spirituale (Kundalini).
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La scienza razionale la vede come funzione fisiologica, con effetti su ormoni, umore e relazioni.
Il contrasto tra queste visioni apre a riflessioni profonde sul significato della sessualità e sull’uso consapevole dell’energia.
Conclusione: oltre la polarizzazione
Il Brahmacharya non è una regola rigida né una moda passeggera. È una scelta personale, che può portare benefici se vissuta con consapevolezza, equilibrio e senza fanatismi.
Se da un lato la scienza invita alla moderazione e al benessere psico-fisico, dall’altro la spiritualità ci ricorda che la sessualità è sacra e che il suo uso consapevole può diventare un cammino verso l’illuminazione.
In un mondo dominato dall’eccesso, forse il Brahmacharya non è un dogma, ma una proposta di equilibrio.
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