• San Francesco e il Karma: Analisi della preghiera Semplice.

    E` Dando che si Riceve

    Se Analizziamo la preghiera semplice di San Francesco d’Assisi, scopriamo un’Applicazione e un richiamo alla Legge del Karma, ma perché ritroviamo una frase che fa riferimento più ad una filosofia orientale che quella Cristiana? Non esistono fonti o testimonianze che parlino di un suo possibile viaggio in terre come l’India, in cui la Legge del Karma è in effetti un principio cardine. Di San Francesco si conoscono le gesta in terre come l’Egitto, con lo scopo di universalizzare il pensiero spirituale, scopo che lo avevano visto in passato nelle vesti di Crociato, conquistatore e dopo come servo umile di Dio.

    Nel vero Io risiede la Saggezza Universale.

    Sebbene San Francesco d’Assisi non si sia mai recato in India, la sua vita e il suo insegnamento sembrano toccare corde che vibrano all’unisono con le più alte tradizioni spirituali dell’Oriente. La sua radicale semplicità, l’amore incondizionato per ogni essere vivente, il distacco dal possesso e la comunione profonda con la natura, evocano spontaneamente l’immagine del sannyasin indiano, del monaco buddhista, del mistico che ha trasceso il sé per abbracciare il Tutto.

    In un’epoca attraversata da guerre religiose, Francesco scelse il cammino del cuore: partì per l’Oriente non con la spada, ma con la pace nel cuore, incontrando il sultano d’Egitto in un gesto di dialogo e ascolto. In quell’incontro si riflette forse l’intuizione che la verità non è proprietà di una sola fede, ma dimora in ogni anima che cerca Dio con sincerità.

    La Bhagavad Gita, come la Bibbia Induista.

    Le sue parole, le sue preghiere e i suoi silenzi sembrano germogliare da una sapienza senza tempo, simile a ciò che in India si chiama Sanatana Dharma: la verità eterna, sempre presente, che affiora quando l’anima si fa limpida come una sorgente. Anche se non ricevette influenze dirette dall’India, Francesco si muoveva nel medesimo spirito universale che anima la Bhagavad Gita, i Vangeli, il Dhammapada: lo spirito che invita all’unione con il divino attraverso l’amore, il servizio e il distacco.

    Forse, alcune anime, in ogni tempo e luogo, portano dentro di sé un ricordo segreto dell’Unità. E quando vivono secondo quel ricordo, i confini tra Oriente e Occidente si dissolvono. Rimane solo il cammino, semplice e luminoso, del cuore che si offre.

    L’universalità dello spirito. Oltre alla religione!

    L’essere umano ha un bisogno profondo di appartenere. Questo lo spinge, da sempre, a cercare un fine comune con altri, una visione condivisa che lo faccia sentire parte di qualcosa di più grande. È forse in questa spinta che si radica la forza aggregativa di molti movimenti spirituali: al di là delle dottrine o delle specifiche credenze, ciò che spesso unisce è lo spirito comunitario, la ricerca di un senso condiviso, il conforto di una casa interiore costruita insieme.

    In molti casi, questo bisogno di appartenenza prevale sul desiderio di comprendere davvero le parole racchiuse nei testi sacri. Si aderisce, ci si affida, ci si sente “scelti”, speciali, amati da un’entità superiore che protegge e guida. È un po’ come tornare a essere bambini, con un “grande papà” a cui rivolgersi, un amico invisibile che consola e accompagna. E non c’è nulla di sbagliato in questo. È umano, profondamente umano.

    Forse ciò che perdiamo crescendo – quel senso di essere amati senza condizioni, di avere un posto sicuro nel mondo – continuiamo a cercarlo per tutta la vita, nelle forme che ci sembrano più sacre. E la spiritualità, se autentica, può accompagnarci proprio lì: non in una fuga dall’età adulta, ma in un ritorno consapevole a ciò che dentro di noi non ha mai smesso di desiderare amore e significato.

    La Legge Karmica sul Perdono. Come essere perdonati!

    E perdonando che si è perdonati

    Ed ecco la frase Karmica per eccelenza che richiama la volontà Divina “È perdonando che si è perdonati”: queste parole non parlano solo di un atto morale, ma di una legge sottile dell’anima. Quando perdoniamo sinceramente, spezziamo le catene del rancore che ci tengono legati al passato, liberando non solo l’altro, ma prima di tutto noi stessi. Il perdono, come il karma, agisce in due direzioni: ciò che doniamo interiormente, ritorna a noi come guarigione. In questo senso, perdonare è un atto di libertà, una preghiera silenziosa che scioglie le ferite e ci restituisce al flusso dell’amore universale.” Richiama così un principio della filosofia orientale che si può manifestare nell’Atto di ispirazione Divina più liberatorio che esista che guarisce l’Anima, facendo incrociare i principi di cristianità con quelli orientali e procedendo il cammino verso il progetto di universalizzazione del pensiero del Figlio Di Dio.

    Scopri il mio canale youtube qui

    Se vuoi approfondire con altri articoli su San Francesco allora ti consiglio di leggere qui

  • La preghiera semplice di San Francesco.

    La preghiera semplice di San Francesco. Una potente preghiera!

    La preghiera semplice di San Francesco è una potente preghiera, uno strumento per diffondere la pace che si espande intorno a noi, nel momento che la recitiamo con consapevolezza. Le intenzioni che possiamo esprimere, non restano inattive, ma sostengono la terra e la spingono verso il cambiamento, secondo l’intenzioni espresse da San Francesco.

    Si tratta di parole semplici che accrescono in noi una potente volontà e una forte consapevolezza. Quando pronunciate con la dovuta attenzione, e la ferma risolutezza si vivificano in noi e si impregnano di Spirito Santo, divenendo così un’emanazione del desiderio del Santo e quindi della volontà del Divino Padre.

    Perché è chiamata Preghiera Semplice.

    La “Preghiera Semplice” di San Francesco è così chiamata per diverse ragioni, tutte legate al tono, al contenuto e allo stile del testo:

    1. Linguaggio diretto e accessibile

    Il testo usa parole molto semplici e universali, comprensibili a chiunque, indipendentemente dal livello culturale o spirituale. Non ci sono concetti teologici complessi, ma solo un’intensa richiesta di diventare strumenti di pace e amore.

    2. Profondità nella semplicità

    Pur essendo breve e con frasi essenziali, la preghiera tocca i temi fondamentali dell’esistenza umana: portare amore dove c’è odio, perdono dove c’è offesa, speranza dove c’è disperazione. Questa semplicità nasconde una profondità spirituale molto potente.

    3. Spirito francescano

    Riflette perfettamente lo stile e la spiritualità di San Francesco, che predicava una vita povera, umile e piena d’amore per il prossimo e per il Creato. La semplicità era per lui una via diretta al cuore di Dio.

    4. Essenzialità dell’intenzione

    Non ci sono richieste personali o egoistiche. È una preghiera che esprime il desiderio di dare, di servire, e di trasformare il dolore in amore. Questo la rende pura, senza orpelli, proprio come dovrebbe essere una vera preghiera.

    Preghiera semplice di San Francesco.

    Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:
    dove è odio, fa’ ch’io porti l’amore,
    dove è offesa, ch’io porti il perdono,
    dove è discordia, ch’io porti l’unione,
    dove è dubbio, ch’io porti la fede,
    dove è errore, ch’io porti la verità,
    dove è disperazione, ch’io porti la speranza,
    dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
    dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.

    O Maestro, fa’ ch’io non cerchi tanto:
    ad essere consolato, quanto a consolare;
    ad essere compreso, quanto a comprendere;
    ad essere amato, quanto ad amare.
    Poiché:
    è dando che si riceve,
    perdonando che si è perdonati,
    morendo che si risuscita a vita eterna.

    Quante volte recitare la Preghiera Semplice.

    📿 1. Una volta al giorno come pratica di pace interiore

    Recitarla ogni mattina (o sera) può diventare un momento potente di centratura. Ti aiuta a iniziare la giornata con uno spirito di servizio, umiltà e amore.


    🔁 2. Tre volte di seguito (come una piccola meditazione)

    Come accade per molte preghiere devozionali, anche ripeterla 3 volte può rafforzare l’intenzione. Tre è un numero simbolico (Trinità, corpo-mente-spirito).


    🕊️ 3. In momenti di conflitto, ansia o tristezza

    Può essere recitata ogni volta che senti il bisogno di trasformare uno stato d’animo negativo, tuo o altrui. È una preghiera attiva, trasforma dentro.


    🌿 4. Durante una meditazione o camminata consapevole

    Puoi recitarla mentalmente come mantra lento, verso dopo verso, sincronizzandola con il respiro o i passi. È una forma di preghiera contemplativa.

    1. Madre Teresa di Calcutta

    Spesso citava questa preghiera come ispirazione per la sua missione tra i poveri. Nonostante non ne parlasse direttamente in tutti i suoi scritti, il suo spirito era totalmente in linea con il contenuto della preghiera. In alcune interviste, disse che recitare parole come “fa’ che io non cerchi tanto ad essere amato quanto ad amare” la aiutava a mantenere umiltà e compassione.


    🌍 2. Uomini di pace e leader spirituali

    • Papa Giovanni Paolo II ne fece uso durante diversi incontri interreligiosi per la pace, in particolare ad Assisi. La preghiera era un ponte tra fedi diverse.

    • Desmond Tutu, arcivescovo anglicano e attivista contro l’apartheid, la citò una volta come esempio di come la fede possa generare azione concreta.


    🕊️ 3. Testimonianze moderne

    Ecco alcuni racconti tratti da forum spirituali, libri di testimonianze e comunità online:

    “Durante un momento difficile in famiglia, questa preghiera è diventata il mio rifugio. Ogni mattina la recitavo prima di parlare con mia madre malata. Mi aiutava a essere paziente, amorevole e a lasciar andare la rabbia.”
    Laura, 42 anni

    “Ero in un periodo di ansia e crisi personale. Un giorno ho trovato questa preghiera stampata su una cartolina in una chiesa di campagna. Ho iniziato a recitarla ogni sera. Ha cambiato il mio modo di vedere le cose. Ha aperto il cuore alla gratitudine.”
    Stefano, 35 anni

    “L’ho usata come mantra prima di andare a lavorare in ospedale, durante il Covid. Ogni parola mi aiutava a ricordare perché facevo quel lavoro.”
    Infermiera anonima, 2020

    🙏 Testimonianze e Vita Quotidiana

    Quando la Preghiera Semplice diventa guida

    La forza della Preghiera Semplice di San Francesco non sta solo nelle parole, ma in come queste risuonano nella vita di chi le recita. Ecco alcune storie vere o ispirate a esperienze reali, che mostrano il potere trasformativo di questa preghiera nel quotidiano.


    🌅 Il risveglio interiore di Anna – 54 anni, insegnante

    “Avevo appena affrontato una delusione profonda. Una mia amica mi regalò un segnalibro con la Preghiera Semplice. Iniziai a leggerla ogni mattina prima di andare a scuola. Le parole ‘dove è tristezza, ch’io porti la gioia’ mi restavano dentro. Oggi, la mia classe è più serena… e anch’io.”


    🌧️ Luca – 29 anni, impiegato, in piena crisi personale

    “Mi sentivo perso, senza direzione. Un giorno, durante una passeggiata, entrai per caso in una chiesetta. La preghiera era appesa accanto a una candela accesa. L’ho recitata lentamente. Da allora, ogni sera la ripeto prima di dormire. È diventata una bussola nei momenti difficili.”


    👨‍⚕️ Chiara – infermiera, tempo di pandemia

    “Durante il Covid, ogni giorno era una battaglia. Prima di iniziare il turno, leggevo sul cellulare la preghiera: ‘fa’ che io non cerchi tanto ad essere consolato quanto a consolare’. Mi aiutava ad andare oltre la paura e a ricordare il senso profondo del mio lavoro.”


    🌿 Don Pietro – sacerdote di campagna

    “La Preghiera Semplice è come il seme di un albero. Più la si ripete con il cuore, più cresce dentro di noi uno spirito di pace. L’ho consigliata a molti parrocchiani e ogni volta qualcuno mi dice: ‘Don, non so come, ma mi ha fatto bene.’


    ✨ Conclusione: una preghiera che trasforma

    La Preghiera Semplice non è solo un testo da leggere, ma un invito quotidiano a incarnare la pace, l’amore e la compassione nel mondo.
    Nel silenzio del cuore o tra le sfide della vita, queste parole diventano semi di luce che possono germogliare ovunque: in famiglia, sul lavoro, nei momenti di solitudine o di dolore.

    San Francesco ci ricorda che la vera forza nasce dalla semplicità e dal dono di sé.
    Recitarla anche una sola volta al giorno può diventare un atto rivoluzionario, un gesto di bellezza che cambia il nostro sguardo… e forse anche il mondo intorno a noi.

    Che tu scelga di farla tua al mattino, prima di dormire o durante un momento di meditazione, lascia che questa preghiera diventi un ponte tra la tua anima e il divino.
    Perché dove c’è amore, perdono e luce, lì c’è davvero Dio.

    Scopri la preghiera semplice di San Francesco come meditazione qui

    Altro articolo su San Francesco https://www.laperlablu.com/san-francesco-metta-bhavana/

  • La Guarigione della Donna Emorroissa e il Flusso di Energia Vitale ✨

    Nel Vangelo di Marco (5,25-34) e nel Vangelo di Luca (8,43-48), troviamo un episodio profondamente significativo: la guarigione della donna emorroissa da parte di Gesù. Questo miracolo non è solo un evento straordinario di guarigione fisica, ma anche una rivelazione del potere dell’energia vitale e del modo in cui essa fluisce tra le persone. 🌟

    L’Episodio della Guarigione e il Flusso di Energia 💫

    La donna emorroissa, affetta da perdite di sangue da dodici anni, si avvicina a Gesù con fede profonda, credendo che toccare anche solo il lembo del suo mantello possa guarirla. Non appena lo fa, il suo corpo guarisce immediatamente. 🙏

    Gesù, percependo che da lui è uscita un’energia, si volta e chiede: «Chi mi ha toccato?» I discepoli, sorpresi dalla domanda, gli fanno notare che la folla lo stringe da ogni parte. Ma Gesù insiste: «Ho sentito che una forza è uscita da me.»

    Questo passo è straordinario perché rivela una verità profonda: l’energia vitale può fluire da una persona all’altra, soprattutto quando c’è fede, intenzione e una forte connessione spirituale. 🌿

    Il flusso di Energia Vitale e il Campo Aurico ✨

    Ciò che Gesù descrive è ciò che oggi possiamo comprendere come flusso energetico tra auree. Secondo le tradizioni spirituali, ogni essere umano possiede un campo energetico – l’aura – che interagisce con il mondo esterno. 🔮

    Quando una persona è in uno stato di elevata vibrazione spirituale, come Gesù, la sua aura è incredibilmente potente e capace di trasmettere guarigione. La donna, toccandolo con fede sincera, ha ricevuto non solo la sua energia ma anche la frequenza di guarigione che egli emanava naturalmente. 🌞

    Come l’Energia delle Nostre Auree Influisce sugli Altri 💖

    Ognuno di noi, consapevolmente o meno, emana energia attraverso la propria aura. Questo fenomeno è evidente in molte situazioni della vita quotidiana:

    • ✨ Quando entriamo in una stanza e percepiamo un’atmosfera positiva o negativa.
    • 🔋 Quando stiamo vicino a persone che ci fanno sentire più leggeri o, al contrario, ci drenano energeticamente.
    • 🧘 Durante le pratiche di meditazione, Reiki o preghiera, quando sentiamo un flusso di calore o vibrazione.

    Le persone con una forte centratura spirituale e un’energia armonizzata possono avere un effetto benefico sugli altri, proprio come accadde con Gesù e la donna emorroissa. 💜

    Introduzione al Concetto di Aura (Per il Prossimo Articolo) 🌈

    L’episodio della guarigione di Gesù ci offre un’occasione preziosa per approfondire il tema dell’aura e della sua influenza nella nostra vita. ✨

    Cos’è realmente l’aura? Come possiamo purificarla e rafforzarla? Come influisce sulle nostre relazioni e sulla nostra salute? 🌟

    Nel prossimo articolo esploreremo questi aspetti per comprendere come l’energia che emaniamo può trasformare la nostra vita e quella di chi ci circonda. 💫

    🔮 Resta connesso per scoprire di più sulla tua aura e sul suo incredibile potere!

    Ti possono essere utili le seguenti pagine: La Donna Emorroissa e Gesù: Il Potere della Fede e della Guarigione

    Cos’è la Pranoterapia? Un Viaggio nel Potere di Guarigione del Prana

    https://www.laperlablu.com/cose-lenergia-vitale/

    Iscriviti al mio canale @laperlablu su Youtube

  • Marco 5:25-34 (CEI)

    25 Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni,
    26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi, peggiorando,
    27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello.
    28 Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata».
    29 E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
    30 Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?».
    31 I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”».
    32 Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
    33 Allora la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.
    34 Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

    La Donna Emorroissa: Significato Biblico e Spirituale

    La storia della donna emorroissa è narrata nei tre Vangeli Sinottici:

    • Marco 5:25-34 (la versione più dettagliata)
    • Matteo 9:20-22
    • Luca 8:43-48

    Si tratta di una donna che soffriva di emorragie da 12 anni e che, nonostante avesse speso tutto il suo denaro in cure mediche, non era riuscita a guarire. La sua condizione la rendeva impura secondo la Legge mosaica (Levitico 15:25-27), il che significava che non poteva partecipare alla vita sociale e religiosa, né toccare altre persone senza renderle impure.

    L’Incontro con Gesù

    Spinta dalla fede, la donna si avvicina di nascosto a Gesù nella folla e tocca il bordo del suo mantello, convinta che quel semplice gesto sarebbe bastato per guarirla. Immediatamente, il suo flusso di sangue si arresta.

    Gesù, percependo che una forza era uscita da Lui, si volta e chiede chi lo abbia toccato. La donna, impaurita, confessa tutto. Allora Gesù le dice:

    «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». (Marco 5:34)


    Interpretazioni Spirituali e Teologiche

    1. La Fede come Forza Guaritrice

    Gesù non attribuisce la guarigione solo al suo potere divino, ma alla fede della donna. Questo episodio evidenzia che la grazia di Dio si manifesta nella vita di chi crede profondamente e si affida a Lui.

    2. Gesù Rompe le Barriere dell’Impurità

    Secondo la legge ebraica, chi toccava una persona con perdite di sangue diventava impuro (Levitico 15:19-30). Gesù, però, non si allontana né la condanna, ma la accoglie e la guarisce. Questo dimostra che la misericordia di Dio è più grande di ogni regola umana.

    3. Il Numero 12: Simbolo di Pienezza

    Il fatto che la donna fosse malata da 12 anni ha un forte valore simbolico:

    • 12 è il numero delle tribù di Israele e degli apostoli, rappresenta compiutezza e redenzione.
    • La sua malattia è durata quanto l’età della figlia di Giairo, che nello stesso capitolo viene risuscitata da Gesù (Marco 5:35-43). Questo rafforza il messaggio che Cristo è venuto a ridare vita e restaurare ciò che era perduto.

    4. Il Mantello di Gesù e il Tocco Sacro

    Nel mondo ebraico si credeva che il mantello (tallìt) di un maestro religioso avesse un significato sacro. La donna tocca il lembo del mantello, forse riferendosi a Malachia 4:2:

    «Per voi che temete il mio nome sorgerà il sole di giustizia con la guarigione nelle sue ali»
    (la parola ebraica per “ali” può anche significare “lembo del mantello”).

    5. Dal Timore alla Relazione Personale con Gesù

    All’inizio la donna cerca di ottenere la guarigione senza farsi notare, ma Gesù la invita a dichiarare pubblicamente la sua fede. Non basta ricevere un miracolo: Gesù vuole un rapporto personale con lei, come vuole con ciascuno di noi.

    Significato del termine emorroissa.

    Il termine “emorroissa” deriva dal greco αἱμορροοῦσα (haimorroousa), che significa “colei che soffre di emorragia”. Indica una persona affetta da perdite di sangue croniche, nel caso della donna del Vangelo, un sanguinamento che durava da 12 anni.

    Significato medico e biblico

    • Dal punto di vista medico, la condizione potrebbe essere stata una forma di menorragia (mestruazioni abbondanti e prolungate) o un altro disturbo ginecologico.
    • Nella Legge mosaica (Levitico 15:25-30), una donna con perdite di sangue prolungate era considerata impura e non poteva partecipare alla vita sociale e religiosa, né entrare nel Tempio.

    La guarigione della donna emorroissa da parte di Gesù non è quindi solo un atto fisico, ma anche una liberazione sociale e spirituale, restituendole dignità e permettendole di tornare a una vita normale.


    Applicazione Spirituale per Oggi

    La storia della donna emorroissa è un modello di fede e di speranza, anche nei momenti più difficili. Ci insegna che:
    Gesù non respinge nessuno, nemmeno chi si sente “impuro” o indegno.
    La fede autentica attira la grazia di Dio, anche se è semplice come un gesto di fiducia.
    Dobbiamo riconoscere apertamente l’opera di Dio nella nostra vita, senza paura di testimoniare la nostra esperienza spirituale.

    Gesù, la Donna Emorroissa e la Guarigione Energetica: Il Potere del Prana

    La storia della donna emorroissa non è solo un episodio di guarigione fisica, ma anche una potente rappresentazione di come l’energia spirituale possa trasformare la vita di una persona. Questo evento evangelico può essere letto in chiave simbolica e collegato al concetto di guarigione energetica attraverso il prana, il soffio vitale universale.


    L’Atto del Tocco: Il Flusso di Energia tra Gesù e la Donna

    Quando la donna tocca il mantello di Gesù, accade qualcosa di straordinario:

    1. Gesù percepisce un’energia uscire da lui: «Una forza è uscita da me» (Marco 5:30).
    2. La donna sente immediatamente la guarigione nel suo corpo.

    Questa dinamica è molto simile al principio delle tradizioni yogiche e olistiche, secondo cui l’energia vitale (prana) può essere trasmessa e canalizzata per portare equilibrio e guarigione.


    Il Prana e l’Energia Guaritrice di Gesù

    Nella tradizione orientale, il prana è la forza vitale che anima ogni essere vivente. Nel Cristianesimo, questa energia può essere interpretata come lo Spirito Santo, il soffio divino che dà vita e rigenera.

    Paralleli tra la Guarigione di Gesù e il Prana

    Guarigione di Gesù Guarigione con il Prana
    Gesù percepisce che una forza è uscita da lui Nelle pratiche di pranoterapia e Reiki, il guaritore sente il flusso di energia
    La donna riceve istantaneamente la guarigione toccando il mantello di Gesù Il ricevente assorbe il prana attraverso il tocco o la proiezione energetica
    La fede della donna è l’elemento chiave della guarigione La guarigione energetica funziona meglio quando c’è apertura mentale e fiducia
    Gesù non compie un rituale specifico, ma il miracolo avviene spontaneamente Il prana fluisce in modo naturale verso chi ne ha più bisogno

    In entrambi i casi, la guarigione non è solo fisica, ma anche spirituale ed energetica.


    Gesù come Canale dell’Energia Divina

    Possiamo vedere Gesù come un maestro spirituale con una vibrazione altissima, capace di canalizzare l’energia divina in modo spontaneo e naturale. Il suo tocco guaritore richiama le pratiche di imposizione delle mani, usate in molte tradizioni per trasferire energia benefica.

    Molti santi e mistici cristiani hanno continuato questa tradizione nel corso dei secoli, dimostrando che il potere della guarigione attraverso l’energia vitale è universale.


    Cosa Possiamo Applicare Nella Vita Quotidiana?

    La fede amplifica il potere della guarigione: Che si tratti di preghiera o meditazione, la convinzione interiore aiuta a sbloccare l’energia stagnante.
    L’energia segue l’intenzione: Come la donna emorroissa ha canalizzato la sua volontà nel toccare Gesù, anche noi possiamo focalizzare la nostra energia su guarigione e armonia.
    Il prana può essere attivato con pratiche spirituali: Meditazione, respiro consapevole, Reiki, mantra e preghiera possono favorire il flusso dell’energia vitale.
    Ognuno può diventare un canale di guarigione: Come Gesù ha trasmesso energia guaritrice, anche noi possiamo coltivare e trasmettere energie positive agli altri.


    Conclusione

    La storia della donna emorroissa ci offre una prospettiva profonda sulla guarigione energetica, mostrando che il potere divino può fluire liberamente in chi ha fede. Gesù non usa strumenti fisici, ma canalizza un’energia sottile, proprio come fanno molte pratiche spirituali orientali.

    Se impariamo a connetterci con questa energia, possiamo riequilibrare noi stessi e portare guarigione nel mondo attorno a noi.

    Puoi leggere l’articolo sull’energia Vitale

    Vai sul mio canale Youtube e iscriviti al canale qui

  • neo l'eletto

    Chi è l’eletto? Neo in Matrix rappresenta il risvegliato, ma nella realtà chi sono gli eletti di questo tempo? Scopriamo insieme il significato del suo risveglio.

    Il significato etimologico di eletto: Il termine “eletto” deriva dal latino electus, participio passato del verbo eligĕre, che significa scegliere, selezionare, preferire. Quindi, “eletto” etimologicamente significa “colui che è stato scelto, selezionato tra gli altri”. L’eletto emerge nella trilogia di Matrix, a partire dal primo film e accresce insieme alla sua consapevolezza nel corso della storia.

    Nel primo film della trilogia, scopriamo un Neon immerso in una realtà distopica, di cui egli stesso non si sente parte. Questo stato interiore lo guida verso una continua ricerca di verità, nel tentativo di dare un significato ai tanti indizi che osserva come parte di una realtà che egli stesso percepisce oltre alle apparenze.

    Questo rappresenta un primo passo verso il significato del suo risveglio in Neo.

    Se ti ritrovi in queste righe, con molte probabilità ti senti un eletto.

    Questa sensazione che il mondo nasconda qualcosa di invisibile è spesso un pensiero che talune persone provano.
    Quando il nostro vivere sembra non avere senso, qualcosa dentro di noi fatica ad accettare la realtà, proprio come accade a Neo.mprovvisamente ricerchiamo indizi che ci possano guidare e ci possano fornire qualche risposta. In più occasioni Neon viene invitato a porre attenzione alla domanda giusta, più che alla ricerca di una risposta in sé, quando Trinity lo aiuta a risvegliarsi. Le cose non appaiono per quello che sembrano e lei lo aiuta in occasione di un loro incontro a fare attenzione alla domanda.
    Trinity dice a Neo: ” E’ la domanda che ti ha spinto fino a qui” e tu la conosci come la conoscevo io!

    La domanda giusta da porre, automaticamente annulla le altre divaganti domande che possiamo talvolta porci, quando ricerchiamo una verità che sentiamo di conoscere.

    Così arriva la domanda.” Che cos’è Matrix?”.

    “La Risposta è intorno a te, Neo”

    La realtà è veramente quella che appare ai nostri occhi?

    Se dovessimo rispondere a questa domanda anche scientificamente, dovremmo ammettere che neppure ciò che vediamo è del tutto reale. Per chi ha studiato Psicologia cognitiva, sa bene che molto di quello che vediamo è ricostruito dal nostro cervello. Pertanto, il mondo appare ai nostri occhi più di quanto sia realmente.
    Solo la giusta chiave per interpretare la realtà ci aiuta a rispondere alla nostra domanda su ciò che è veramente vero.

    Morpheus dice a Neo:

    “Free your mind.” (Libera la tua mente.)

    Ciò significa che per vedere la verità, Neo deve superare i limiti cognitivi imposti dalla Matrice, come anche noi possiamo ampliare la nostra percezione del mondo attraverso il pensiero critico e il risveglio interiore.

    Andare oltre alle apparenze, perché il mondo si presenta ai nostri occhi in un modo mentre nasconde un codice che alla base della programmazione di Matrix.

    Nel corso di questa serie di Articoli approfondirò meglio questi concetti, svelando alcuni segreti per vivere con consapevolezza e liberi dalle illusioni.

    “Dentro di noi esiste un Neo che sente di essere un eletto”

    Leggi anche https://www.laperlablu.com/matrix-un-simbolo-del-risveglio-spirituale/

    Vai su youtube e scopri il mio canale @laperlablu

     

  • Matrix , un simbolo del risveglio spirituale
    La trilogia di Matrix non è solo una pietra miliare del cinema di fantascienza, ma anche un’opera ricca di simbolismi spirituali e filosofici. I temi del risveglio, della libertà dalla manipolazione e della ricerca della verità hanno affascinato milioni di persone in tutto il mondo.Nel corso di questa serie di articoli, esploreremo i molteplici significati della saga, analizzando il suo legame con la meditazione, il risveglio interiore e la crescita della consapevolezza.

    Matrix e la Filosofia: La Realtà È un’Illusione?

    Uno degli aspetti più intriganti di Matrix è il suo forte legame con il pensiero filosofico. Il concetto della realtà simulata richiama il mito della caverna di Platone, la teoria della mente di Cartesio e le moderne speculazioni sulla simulazione della realtà.

    • Mito della caverna di Platone: Gli uomini incatenati nella caverna vedono solo ombre e credono che siano la realtà. Analogamente, gli umani in Matrix vivono in una simulazione senza rendersene conto.
    • Cartesio e il dubbio metodico: “Cogito, ergo sum” (penso, dunque sono) richiama il dubbio di Neo sulla sua esistenza e il suo percorso verso la verità.
    • La teoria della simulazione: Idee moderne suggeriscono che potremmo vivere in una realtà artificiale, proprio come nel film.

    Il Viaggio dell’Eroe: Neo e il Percorso di Illuminazione

    Neo incarna il classico “viaggio dell’eroe”. All’inizio è un uomo comune, ignaro della sua vera natura. Grazie a Morpheus, scopre la verità e intraprende un cammino di trasformazione.

    • La scelta della pillola rossa: Simbolo del risveglio interiore e della ricerca della verità.
    • Morpheus come maestro spirituale: Rappresenta la guida che aiuta Neo a oltrepassare i limiti della mente condizionata.
    • Il superamento delle illusioni: Attraverso prove e battaglie, Neo sviluppa la consapevolezza necessaria per padroneggiare la realtà.

    Matrix e la Spiritualità: L’Influenza del Buddhismo e dell’Induismo

    La trilogia contiene molteplici riferimenti a concetti spirituali presenti nel Buddhismo e nell’Induismo:

    • Māyā (illusione): L’idea che il mondo sia un’illusione, concetto centrale sia in Matrix che nelle filosofie orientali.
    • Il sé superiore: Neo, come il Bodhisattva, risveglia la propria natura divina e trascende i limiti imposti dalla mente.
    • Il sacrificio finale: La conclusione della trilogia richiama l’idea del Bodhisattva che si sacrifica per il bene di tutti.

    Cosa Aspettarsi dai Prossimi Articoli

    Nei prossimi articoli approfondiremo:

    1. Il simbolismo delle pillole rossa e blu – La scelta tra consapevolezza e ignoranza.
    2. Il ruolo degli agenti e delle illusioni della mente – Come la mente crea limiti e come superarli.
    3. Neo e il risveglio spirituale – Come il suo percorso può ispirare la nostra crescita interiore.
    4. L’architetto e il demiurgo – Il controllo della realtà e il concetto di libero arbitrio.

    Se sei affascinato da Matrix e vuoi esplorare i suoi significati più profondi, continua a seguirci per un viaggio nel cuore della trilogia e oltre! Hai mai vissuto un momento che ti ha fatto sentire come Neo nel suo risveglio? Condividi la tua esperienza nei commenti! mi crei un’immagine ispirata a questo articolo che mette in evidenza i personaggi di matrix Ricordati di visitare il canale youtube https://www.youtube.com/@laperlablu Torna al Blog https://www.laperlablu.com/category/blog/

  • la fede in Dio per guarire con l’energiaLa fede in Dio per guarire con l’energia.

    Quanto può essere importante la fede in Dio?

    La fede in Dio è un tema che senza dubbio pone di per sé molti interrogativi ed è alla base di ogni ricerca filosofica e scientifica fatta dall’essere umano. Da sempre l’uomo si è interrogato riguardo l’esistenza di Dio. Dio esiste? o è solo frutto del suo immaginario? Questa semplice domanda è antica quanto l’umanità stessa e continua a stimolare dibattiti, riflessioni e ricerche. Che si tratti di fede, filosofia o scienza, il desiderio di comprendere l’origine e il significato della nostra esistenza spinge l’uomo a cercare risposte. In questo articolo non risponderò ad una domanda universale come questa di per sé troppo complicata. Piuttosto, il mio intento è quello di fornire una via per una risposta ad una domanda che sia più pratica.

    Tik tok e youtube rispondono sull’esistenza di Dio.

    Nell’era dei Social e di Internet piattaforme come tik tok e youtube rispondono sull’esistenza di Dio, attraverso i tanti interpreti di una verità che per loro dire sembra trovare adeguate risposte a verità che si smontano tra di loro se messe tutte insieme. Purtroppo, gli Influencer possono avere impatto sulle menti dei loro seguaci, ma non possono certo rispondere a queste domanda. Se esiste o meno Dio, non è certo un famoso tik toker o un Youtuber a poterci fornire una risposta chiara e sicura. Eppure la libertà di espressione su questa dimensione virtuale è sicuramente un ambiente dove ritrovare punti di vista condivisi e condivisibili, che possono rafforzarsi per demolire quei preconcetti e paradigmi ad oggi discutibili. Le religioni che sono sopravvissute negli anni e alla storia, oggi si stanno adeguando alla società e si stanno rimodellando ai cambiamenti e agli orientamenti delle persone, questo basta per dimostrare che la verità non ha una forma ben precisa e che l’interpretazione della stessa assume sembianze che possono valere per un certo tempo e per una certa cultura.

    Come trovare la fede in Dio

    Nel passato dell’uomo in diverse terre nel mondo si sono susseguiti Avatar, Buddha, Maestri spirituali, Profeti che hanno ispirato le genti sulla comprensione di Dio, ma spesso quello che ne è derivato è stato solo un susseguirsi di leggi, religioni, correnti spirituali capaci di dare origine solo ad organizzazioni di potere e di trasmettere solo parzialmente la verità su Dio. Questa condizione ha generato di conseguenza una continua frammentazione della verità e spesso dei conflitti. Trovare la fede in Dio, a partire dal discernimento non è semplice per nessuno, soprattutto quando emergono continue contraddizioni. Ma, per poterlo fare occorre fare esperienza della presenza di Dio e per farlo è necessario sperimentare ciò che è più vicino alla nostra comprensione.

    Trovare Dio nella preghiera e nella Meditazione.

    L’esperienza di Dio è possibile nella pratica costante e quotidiana, la Preghiera e la Meditazione sono gli strumenti che ci permettono di ottenere la fede in Dio per guarire con l’energia, sebbene la strada non sia semplice e occorre munirsi di molta pazienza e perseveranza per ottenere certi risultati. Ma, come ci hanno insegnato e continuano a farlo i Maestri e le Guide Spirituali, questi percorsi sono necessari per rendere una persona consapevole della Presenza di Dio nelle sue multiforme, ma specialmente nella sua fonte di Energia. Di energia nei vari articoli e sul canale di youtube ne ho parlato e continuerò a parlarne, essendo questo tema, alla base del percorso di comprensione proposto. Meditare e pregare sono fondamentali in questo cammino di comprensione che trascende il forzato credo che spesso è richiesto e imposto dai movimenti religiosi. L’esperienza che ne deriva dai processi di sviluppo della coscienza, permettono di fare esperienza del Divino in modo libero e rendono la persona consapevole.

    La fede in Dio ci permette di guarire con l’energia.

    La fede in Dio per guarire con l’energia non è sempre fondamentale, perché il processo segue meccanismi presenti naturalmente e che mettono in evidenza uno scambio di energia tra le persone. La differenza principale consiste nella quantità di energia e dalla qualità della stessa presente nella persona capace di veicolare tale forza. La fede in Dio ci permette di guarire con l’energia perché essa si sviluppa nel canale del ricevente, il quale a sua volta non solo può guarire, ma può trasferire tale energia a colui o coloro che ne hanno bisogno.Se dovessimo esemplificare questo processo, potremmo considerare Dio la fonte di Energia, la persona che riceve e trasferisce invece come centrale di trasformazione dell’energia e il ricevente finale in fine come utilizzatore dell’Energia, sebbene questo processo possa sembrare a senso unico in realtà è un processo circolare, termine molto in uso in questo periodo.

    Se ti è piaciuto questo articolo, scrivilo in un commento. Iscriviti al canale della @laperla blu.